Con il termine Mina Crypto facciamo riferimento ad un primo protocollo di criptovaluta composto da una blockchain, per capirci meglio: al momento le criptovalute come Bitcoin e Ethereum riescono a memorizzare circa un centinaio di giga di dati e poi con il passare del tempo le stesse aumentano di dimensioni, ma con questo protocollo non è importante quanto cresce il suo utilizzo, il blockchain resta sempre lo stesso e nella stessa dimensione.
Una svolta importante che è stata resa possibile grazie a zk-SNARKs, che tradotto vuole dire Zero-Knowledge Succinct Non-Interactive Argument, che poi altro non è che una tipologia di prova crittografica succinta. Per capire meglio la questione, Mina Crypto produce sempre un nuovo blocco che genera poi una prova Snark che fa in modo di verificare che il blocco sia valido, da qui in poi tutti i nodi possono cercare di memorizzare quella che è una piccola prova, a differenza della catena intera.
Ad ogni modo, il termine Mina Crypto esiste dal 2020, anche se il suo progetto legato al Mina Protocol è nato nel 2017 per poi vedere la luce effettivamente nel 2021, era il mese di Marzo quando sul mercato è stata lanciata in modo ufficiale questa criptovaluta con questo nome, legato alla blockchain Mina Protocol, un arrivo sul mercato il suo arrivato quasi in sordina, ma con la capacità di raggiungere una capitalizzazione di oltre 200 milioni di euro, nonostante questo non possa definirsi un momento davvero ottimo per quello che è il mercato delle criptovalute.
“Il protocollo Mina era inizialmente noto come protocollo Coda prima di subire un rebranding, è stato sviluppato con l’obiettivo di affrontare i requisiti computazionali e mantenere una dimensione costante nonostante la crescita dell’uso” hanno spiegato gli esperti del settore e ancora: “L’approccio di Mina alla tecnologia blockchain coinvolge più partecipanti che gestiscono ciascuno una specifica funzione sulla rete decentralizzata. Questi ruoli includono verificatori, produttori di blocchi e snarkers, ognuno dei quali svolge un ruolo fondamentale nel funzionamento e nella manutenzione della rete”.
Ma addentriamoci ancora di più nel particolare, la Mina Crypto ha un obiettivo preciso, ovvero quello di essere una blockchain leggera in grado di mantenere una dimensione sempre costante che si ferma a 22 kb, questo a prescindere dal numero di transazioni che vengono impegnate all’interno del network, si tratta di una dimensione che in linea di massima dovrebbe permettere a chiunque di potere gestire un nodo e quindi di contribuire anche nel modo giusto a quella che è la sicurezza del network stesso, senza dovere per forza ricorrere all’utilizzo di un hardware più complicato e sofisticato.
Per capirci meglio, il compito di questa criptovaluta è quella, nonostante le sue piccole dimensioni di potere superare quelli che sono i problemi legati alla dimensione stessa della blockchain, problemi che di fatto hanno preoccupato e non poco anche altri progetti in fase di crescita. Quindi, quello che è certo è che la Mina Crypto è utilizzata per potere rendere più facili quelle che sono le transazioni legate al network, cosi da potere distribuire anche le varie commissioni tra gli utenti.
E’ ovvio poi sottolineare come, con l’aumento della popolarità di questa criptovaluta e della tecnologia blockchain, anche il numero di transazioni memorizzate sulle varie piattaforme aumenta in modo significativo, se prendiamo come esempio la blockchain di Ethereum, questa in principio aveva delle dimensioni leggermente superiori a 5 GB nel corso del 2016, poi con il proseguire del tempo, arrivando fino al 2021 è riuscito a raggiungere 220 GB e questo perché nel corso dei cinque anni sono state trasmesse alla blockchain milioni di transazioni.
“Poiché le blockchain sono registri decentralizzati di transazioni storiche, la gestione di un nodo ha richiesto una maggiore potenza di calcolo ed energia con la crescita della blockchain. Questo ha spesso reso sempre più difficile per gli utenti medi partecipare alla manutenzione della blockchain” hanno poi spiegato sempre gli esperti del settore, sottolineando poi: “Molti ritengono che questo comporti anche un rischio di centralizzazione della blockchain, in quanto coloro che dispongono della maggiore potenza di calcolo sono più efficienti nel gestire le grandi dimensioni della catena”.
A questo punto, passiamo però ad una prima importante domanda, che è la seguente: chi ha creato la Mina Crypto? Questa criptovaluta insieme con il suo protocollo sono stati creati da un team di Labs, fondato da Evan Shapiro e Izaak Meckler nel 2017, con il preciso scopo di usare quella che è l’informatica crittografica per potere dare a tutte le persone la possibilità di avere il controllo su quella che è la loro vita digitale. Il lancio è arrivato dopo quattro anni dall’inizio del progetto e la Mina Foundation, proprio nel 2021, è riuscita a portare a termine una vendita di token che ha permesso di raccogliere un totale di 18,75 milioni di dollari per il progetto.
Bene, le domande da porsi però in merito a questo argomento non sono finite, come funziona la Mina Crypto? Partiamo da un presupposto importante, la chiave del protocollo Mina è come detto prima quella legata all’incorporazione degli zk-SNARK, che poi altro non significa che argomenti succinti di conoscenza non interattivi a conoscenza zero. Per chi non lo sapesse è un concetto informatico che è stato sviluppato per la prima volta dal professione del MIT e anche fondatore di Algorand, ovvero Silvio Micali, questo sistema di fatto permette a tutti gli utenti di potere essere certi e quindi confermare di possedere dei dati, senza però rivelare nulla ad altre persone.
Prendendo come caso appunto Mina Crypto, questo significa che il network non deve in nessun modo cercare di verificare la transazione di ogni blocco creato, ma tutto è tenuto sotto controllo da una prova crittografica che si verifica in modo facile e veloce. E’ una prova diverso e sicuramente più piccola rispetto alla catena intera, ma tuttavia gli esperti del settore sottolineano come in aggiunta ad un meccanismo di consenso proof of stake, Mina Protocol riduce e di gran lunga quelle che sono le risorse necessario per potere elaborare e di conseguenza registrare le transazioni.
Ovviamente per potere ricevere o inviare denaro sul network Mina, ogni partecipante deve sapere gestire un nodo e infatti il protocollo richiede due nodi specializzati, che sono:
- Tanto per cominciare i produttori di blocchi cercano di selezionare delle transizioni che devono poi essere incluse all’interno del blocco successivo, riuscendo cosi a vincere quella che è la ricompensa del blocco stesso. Arrivano insomma ad essere come i miner o i validatori di altre blockchain.
- Gli Snark workerinvece progettano il loro lavoro per potere andare incontro ad una compressione dei dati del network, cosi da generare le prove di queste transizioni. Inseguito, i produttori di blocchi possono anche fare delle offerte per avere queste prove, le stesse per cui gli Snark worker vengono pagati in MINA.
Mina Crypto: quale sono gli obiettivi finali del protocollo e quali i passi per acquistarla?
Adesso che abbiamo capito davvero di che cosa stiamo parlando, possiamo addentrarci ancora meglio nel dettaglio, tanto per cominciare è bene tenere conto del fatto che il prezzo del momento della Mina Crypto è di 0,568429 euro. Nel corso delle ultime ore Mina Crypto ha infatti avuto un calo del 7,97%. Ancora, le piattaforme per potere provvedere allo scambio di questa criptovaluta sono: Binance, BTCC, BYDFi, OKX.
Ma che cosa si deve fare per procedere con l’acquisto di Mina Crypto? Si parte dall’apertura di un conto Coinbase: si carica l’applicazione e si inizia la registrazione, per potere fare la transazione si deve avere un documento di identità valido e un indirizzo email. A questo punto si procede con l’aggiunta di un metodo di pagamento, il metodo scelto deve essere aggiunto alla casella contrassegnata, tra questi: conto corrente, carta di debito o bonifico.
Ora si può procedere con la transazione, sull’app si deve selezionare la casella acquista e vendi, inseguito procedere selezionando Mina dall’elenco degli asset, per poi andare sul pannello acquista e cercare il nome della crypto da selezionare. Quando vedi Mina tra i risultati, tocca la valuta per aprire la schermata di acquisto.
Arrivati a questo punto non si deve fare altro che selezionare l’importo che si desidera e per farlo utilizzare il tastierino numerico e poi in poco tempo, l’app non farà altro che convertire in modo automatico questo importo, in un importo Mina.
Infine, non resta che finalizzare l’acquisto Mina con anteprima acquisto e una volta deciso di procedere, cercare i dettagli e dare l’ok con il tasto acquista ora. Quando l’ordine viene elaborato non si deve fare altro che andare sulla schermata di conferma e cosi si sarà davvero acquistato Mina.
A questo punto, per concludere il nostro discorso, ci poniamo una ultima e finale domanda: quale sono gli obiettivi principali della Mina Crypto e del suo protocollo? Allora, una cosa è certa Mina sta lavorando per potere realizzare un sistema di pagamento che possa consentire a chiunque di verificare la piattaforma fin dal suo primo utilizzo.
“Il protocollo utilizza Zero-Knowledge Succinct Non-Interactive Arguments of Knowledge (zk-SNARKS), una prova crittografica che consente a qualcuno di autenticare le informazioni senza rivelare tali informazioni” spiegano gli esperti che poi aggiungono: “Tuttavia, consentire a un utente di risalire alla piattaforma fino al suo blocco di genesi può essere poco pratico in una rete di grandi dimensioni”.
Quindi, per capirci bene, il protocollo Mina Crypto non fa altro che calcolare in modo incrementale gli SNARKS che si concentrano su i blocchi ultimi, quindi gli utenti finali hanno la possibilità di potere controllare quella che è la loro prova ricompensa compressa ZK-SNARK, invece dell’intera cronologia delle transazioni di un blocco.
Per rendere effettivo il tutto, un utente avvia un processo di transazione, poi il commercio passa automaticamente nelle mani del mempool che altro non è che un pool di transazioni valide anche se non confermate. Arrivati poi a questo punto gli snarkers creano delle bozze e il resto del processo va avanti prima con la selezioni di un produttore di blocchi che ha il compito di potere mettere insieme quelle che sono le transazioni di un blocco. Quindi, la BP sceglie uno SNARK in base alle regole del meccanismo di consenso.
Fatto questo il tutto viene incorporato in un blocco che viene aggiunto ad un blocco alla catena cosi da potere procedere con l’aggiornamento della rete. Quando le transazioni sono bloccate vengono poi rimosse dalla catena per fare in modo che possano mantenere delle dimensioni del protocollo costante.
Infine, il produttore non fa altro che aggiornare gli gli zk-SNARKs del protocollo. E cosi il nuovo blocco diventa a tutti gli effetti una parte integrante e ufficiale della catena. E il gioco è fatto, tutto quello che si voleva ottenere e anche l’obiettivo finale delle transazioni stesse è stato portato a compimento.
E’ giusto sottolineare infine come il settore delle criptovalute sia anche molto rischioso, quindi prima di mettersi in gioco è bene conoscere tutte le regole per non andare incontro a delle perdite anche troppo esose.