Cos’è il delisting
Spieghiamo che cos’è il delisting in questo articolo, in maniera da avere un’idea a tutto tondo di questo percorso. Il delisting è un processo che riguarda la rimozione di una moneta o di un token da una piattaforma di trading. Quindi significa che una data criptovaluta non sarà più disponibile per essere comprata o venduta su un determinato exchange. Ha quindi implicazioni significative per chi investe e per i progetti stessi.
Ma cos’è davvero il delisting, una sentenza senza ritorno o un cambiamento di strategia? Per rispondere a questa domanda, è necessario comprendere un contesto più ampio. Questo concetto, infatti, non è nato con le criptovalute, ma ha radici profonde nel mondo finanziario tradizionale. Le sue origini risalgono a quando le azioni delle società iniziarono a essere scambiare pubblicamente in borsa, come a New York stock exchange (NYSE) o al Nasdaq.
Il suo scopo era quello di mantenere standard elevati e proteggere gli investitori, facendo rispettare alcuni requisiti stabiliti della piattaforma di scambio, come trasparenza finanziaria e mantenimento del valore delle azioni. Se questo non succedeva, la società veniva delistata, garantendo agli investitori fiducia nella qualità e la sicurezza dei titoli offerti in borsa. Nel mondo delle criptovalute lo scopo è simile, ma si manifesta in modi diversi.
Gli exchange non operano solo come piattaforme di scambio, ma anche come garanti della qualità degli asset listati. Se un token non rispetta gli standard tecnici, di sicurezza o legali della piattaforma, può essere rimosso. Uno dei primi casi noti risale al 2018, quando Binance iniziò a rimuovere token che non rispettavano i suoi standard.
La decisione attirò molto l’attenzione, perché fu vista come un modo per separare i progetti validi da tanti di scarsa qualità, emersi durante il boom delle ICO. Può sembrare un’azione tecnica e fredda, ma il delisting ha conseguenze reali e tangibili per chi detiene i token. Comprendere il significato le implicazioni di quest’ azione, è fondamentale per navigare in modo sicuro e consapevole nel panorama delle criptovalute. Molti inoltre pensano che sia un evento raro o che riguardi solo progetti fallimentari.
In realtà, le ragioni possono essere molteplici e non sempre indicano la fine di un progetto. Immaginiamo di avere una criptovaluta su cui abbiamo investito tempo, risorse e aspettative. Un giorno, accediamo al nostro exchange preferito e scopriamo che quella moneta, che fino a poco tempo fa era elencata tra le altre, è stata improvvisamente delistata. Questo è il momento in cui ci troviamo a chiederci: perché il mio token è stato delistato? Come devo fare ora?
Prima di tutto è importante sfatare un mito: il delisting non è necessariamente un segnale di fallimento per una criptovaluta. Potrebbe essere una decisione strategica da parte dell’exchange o del progetto stesso. Per esempio, un progetto potrebbe decidere di ritirare volontariamente il suo token da un exchange per focalizzarsi su un altro mercato più profittevole o competitivo.
Allo stesso modo, un exchange può rimuovere una moneta che non genera sufficiente volume di scambio per concentrarsi su progetti più popolari. Questo non significa che la criptovaluta sia destinata a scomparire, ma solo che una strategia di mercato sta cambiando. A questo punto però per gli investitori diventa fondamentale sapere come gestire i propri token quando ci si trova in questa situazione.
Una strategia essenziale fin da subito è considerare e utilizzare un wallet privato. Un wallet privato consente di conservare le criptovalute al di fuori un exchange, in modo sicuro e indipendente. Quando una criptovaluta viene delistata, il rischio è di non essere più in grado di accedervi tramite l’exchange che la supportava. Se però i token sono già in un wallet privato, si resta proprietari unici e gestori delle proprie risorse digitali, eliminando il rischio di perdere il controllo dei propri fondi.
Questa strategia garantisce sicurezza grazie alla protezione delle minacce hacker, Indipendenza dalle politiche degli exchange e accesso continua ai propri fondi. In questo caso la scelta può riguardare wallet software (trust wallet o metamask), wallet hardware (ledger o trezor) o il più tradizionale paper wallet. che conservale chiavi private su carta. Un wallet privato quindi non è solo misura di sicurezza, ma una strategia essenziale per affrontare e gestire i rischi nel lungo termine.
Ora che abbiamo visto cos’è il delisting, dobbiamo considerare cosa fare quando accade. La cosa più importante è, innanzitutto, non farsi prendere dal panico. Molti investitori tendono a reagire in modo emotivo, svendendo i propri token.
Tuttavia, potrebbe essere utile analizzare con calma la situazione, ponendosi alcune domande che guidino il ragionamento:
- Quali sono le motivazioni di questa situazione?
- Il team di lavoro è ancora attivo e sta lavorando per migliorare il progetto?
- Esistono altri exchange che supportano il token?
Risposte positive a queste domande possono suggerire che il progetto abbia ancora potenziale e possono aiutare a comprendere le ragioni.
Perché è una criptovaluta viene delistata
Bisogna considerare che decidere di delistare una criptovaluta, è una scelta difficile da compiere sia per l’exchange sia per gli investitori e spesso suscita molte domande e preoccupazioni. Le ragioni di questo processo possono essere molteplici e, per comprenderle, è necessario anche considerare che ogni piattaforma ha le proprie regole. Approfondiamo insieme i motivi più comuni e le implicazioni di questa pratica.
Le ragioni più diffuse si rimandano a diversi fattori. Innanzitutto standard tecnici e di sicurezza sono fondamentale per gli exchange che devono garantire che gli asset offerti siano sicuri, affidabili e compatibili con la loro infrastruttura. La vulnerabilità del codice della criptovaluta, aggiornamenti non regolari o adeguati e una scarsa manutenzione da parte del team di sviluppo, possono essere elementi che rendono inadeguata la criptovaluta per il trading.
Questa situazione non rappresenta necessariamente un fallimento del progetto, ma piuttosto una misura preventiva per evitare possibili problemi futuri. Poi, gli scambi e l’interesse degli utenti verso le criptovalute devono mantenere alti i volumi di scambio. Se non generano abbastanza attività di scambio, e quindi hanno volumi bassi, diventano poco appetibili per gli exchange.
Interesse o perdita di fiducia della moneta da parte degli utenti, rendono la stessa più soggetta alla rimozione, per ottimizzare le risorse e fare spazio a progetti più promettenti. Sono inoltre importanti da considerare la trasparenza e gli aggiornamenti da parte del team, comunicazione regolari verso la community e una definizione chiara degli obiettivi raggiungibili. Prassi che alimentano la fiducia negli investitori.
Infine, ma non di minore importanza, sono gli aspetti legali e normativi. Se una criptovaluta viola le norme legali o è associata a truffe, l’exchange potrebbe decidere di rimuoverla per evitare implicazioni legali. Situazioni diffuse sono il rug pull o gli schemi Ponzi, quindi rischi di manipolazione del mercato e operazioni poco chiare che violano le normative internazionali. Per un exchange evitare asset e che potrebbero attirare indagini legali essenziali per proteggere i propri utenti e la propria attività.
Come prevenire il rischio di delisting
Il delisting è un rischio dal quale ci si può proteggere in maniera preventiva. Come? Gestendo i propri investimenti in criptovalute con maggiore sicurezza e adottando un approccio strategico e ben pianificato. Tutto inizia con una ricerca approfondita, conoscere il progetto su cui si sta investendo, verificare la trasparenza e l’attività del team di sviluppo e assicurarsi che il token abbia basi solide sono passi fondamentali. Un progetto credibile e ben gestito è meno incline a essere rimosso dagli excenge, garantendo maggiore stabilità.
Allo stesso modo, diversificare il proprio portafoglio essenziale. Concentrare tutto il capitale su una sola criptovaluta aumenta il rischio di subire perdite significative in caso di eventi negativi. Distribuire i propri investimenti su più asset riduce l’esposizione a rischi specifici e ti offre maggiore resilienza in un mercato spesso imprevedibile.
Essere informati rappresenta un altro aspetto cruciale. Gli exchange solitamente annunciano in anticipo i delisting. Tenere sotto controllo le notizie consente di prepararsi per tempo e prendere decisioni ben ponderate. La tempestività è un fattore chiave per evitare reazioni impulsive che potrebbero compromettere i propri investimenti.
Come abbiamo già accennato, i wallet privati potrebbero rappresentare proprio un elemento fondamentale per la sicurezza.
il delisting però potrebbe anche essere un’opportunità di crescita.
A volte è considerato come una fase di transizione che porta nuove opportunità. Può accadere che alcune monete siano state delistate da piattaforme minori, solo per essere incluse e successivamente su exchange più importanti come Binance o Coinbase. Questo può accadere quando un progetto decide di alzare i suoi standard, superando le difficoltà di questa situazione.
Il risultato? Non solo una nuova vita per il token, ma anche un rinnovato interesse da parte degli investitori. Non tutti i token delistati hanno alle spalle storie negative. In conclusione il delisting non deve essere visto solo come un evento negativo, ma piuttosto come un momento di riflessione e, talvolta, di opportunità.
Può rappresentare una sfida per gli investitori che devono affrontare l’incertezza e prendere decisioni strategiche, ma anche un’occasione per rivedere e migliorare le proprie strategie di gestione degli investimenti. Nel mondo delle criptovalute, dove il cambiamento è costante e le sfide sono molteplici, non è altro che un tassello di un ecosistema dinamico. Con le giuste precauzioni e una visione a lungo termine, si possono solo affrontare questi eventi, ma anche uscirne rafforzati e più preparati per le opportunità future.