Rndr Token: come nasce e in che modo funziona?

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Rndr Token in che modo funziona la criptovaluta

Il progetto Rndr Token è stato fondato e quindi è nato nel 2017 da Jules Urbach, che in quel periodo era CEO di OTOY che poi altro non è che una azienda specializzata in rendering e computer grafica. Si tratta di una vera e propria soluzione che di fatto è nata in modo ambizioso e che si è rivelata essere rivoluzionaria, si basa sul fatto di potere sfruttare quella che è la tecnologia blockchain per potere migliorare e dare nuova vita al rendering grafico.

Ovviamente per potere capire al meglio come funziona questo sistema è necessario conoscere quello che è il processo del progetto stesso anche se a grandi linee e quindi, il processo di rendering è un procedimento che permette di ottenere il risultato partendo da un modello in 3D che poi altro non è che una immagine artificiale ma al tempo stesso molto realistica. Un procedimento che certamente richiede tanto tempo e un certo numero di risorse anche hardware, specialmente se si ha intenzione di mettere in render dei contenuti che in qualche modo possano soddisfare degli standard elevati dal punto di vista grafico, specialmente quelli che sono destinati alla realtà virtuale aumentata.

Insomma un particolare di non poco conto che ci porta anche a pensare che il suo creatore possa avere preso in considerazione la tecnologia blockchain riuscendo a sfruttare quella che è la potenza di calcolo in eccesso cosi da permette a tutti quanti di potere accedere in modo decentralizzato. La blockchain scelta è stata quella di Ethereum, un vero e proprio luogo virtuale in cui i possessori delle GPU e i creatori si sono potuti incontrare e collaborare tra di loro usando appunto Rndr Token come se fosse una vera e propria moneta di scambio.

“Il punto di forza principale del protocollo è che democratizza l’accesso alle risorse necessarie per svolgere questo compito. Anche i creator che lavorano in proprio, partecipando alla rete, possono creare contenuti 3D di alta qualità senza dover acquistare costosi componenti” hanno spiegato gli sviluppatori.

Rndr Token: quali sono i vantaggi e quali i rischi da prendere in considerazione?

Adesso che abbiamo capito di che cosa effettivamente stiamo parlando, possiamo entrare ancora di più nello specifico della questione e capire come funziona Rndr Token, partiamo dal presupposto che il processo comincia da quelli che sono i creator, gli stessi che inseriscono sul network i loro progetti che vengono poi accompagnati da dati e da richieste specifiche, questi una volta che sono renderizzati, possono prendere la forma di immagini o di video ad alta risoluzione o 3D. Fatto questo, si passa al processo di pricing dinamico che non fa altro che stimare quello che è il valore del lavoro che porta avanti l’azienda e che mette a disposizione del network e di quelle che sono le mansioni che devono svolgere.

Poi quando il progetto viene pubblicato, il network si occupa di distribuire il carico di lavoro tra le GPU che sono disponibili. E’ un processo che può sembrare complicato ma che in realtà viene gestito da un algoritmo che non fa altro che assegnare quelli che sono i progetti cosi da massimizzare l’efficienza. Una volta scelta la GPU si genera il risultato che era stato richiesto e da li il sistema di verifica cerca di capire se tutto era stato svolto nel modo corretto. Un passaggio che prende il nome di Proof of Render.

A questo punto quello che manca è solo uno step che poi potrebbe anche considerarsi quello più atteso e questo perché da la possibilità di fornire l’hardware che serve per il rendering dei progetti: “I content creator, infatti, pagano i fornitori di GPU utilizzando il token RNDR, che viene distribuito in base alla complessità del lavoro svolto e alle risorse impiegate” questo spiegano gli sviluppatori.

Arrivati a questo punto è il caso di porsi una domanda importante: che cosa sappiamo del suo utility e del governance di Rndr Token? Una cosa è certa, è indispensabile per potere garantire quello che è il funzionamento del protocollo, infatti non sempre i progetti che si fanno su blockchain hanno bisogno di un token per funzionare, ma in particolare questo ha un ecosistema che si basa proprio su Rndr.

Come spiegano gli sviluppatori: “Rndr Token è un ERC-20 sviluppato sulla blockchain di Ethereum e serve principalmente ad accedere al servizio di rendering decentralizzato della piattaforma. Questo è diviso in diversi livelli, o tier, a seconda della qualità e della velocità del servizio offerto dai possessori delle schede video (GPU). Ad oggi sono disponibili soltanto i Tier 2 e 3, soprannominati rispettivamente ‘Priority’ ed ‘Economy’. Il Tier 1 invece, livello nel quale il lavoro verrà svolto dai “Trusted Partners,” deve essere ancora rilasciato. Dopo aver scelto una di queste tipologie e aver caricato il progetto sulla piattaforma, il creator effettua il pagamento in token RNDR e attende il completamento”.

Tornando alla nostra domanda iniziale, è giusto poi sottolineare come Render Token usa anche un sistema di ricompense che di fatto fornisce quella che è una potenza di calcolo attraverso le GPU, per capirci meglio, gli utenti non fanno altro che agire come se fossero dei nodi validatori di una blockchain e quindi attraverso la rete forniscono quelle che si chiamano schede video che non utilizzano e di fatto guadagnano le Rndr come ricompensa, poi la quantità di token che si guadagnano dipende dal livello, dalla durata e dalla complessità del lavoro che si è svolto.

E non finisce qua, questo sistema funziona anche attraverso dei veri e propri meccanismi di governance, ai quali si può accedere solo tramite il token stesso e tramite una struttura del processo che è davvero standard. Insomma, se vogliamo rispondere alla domanda e comprendere fino in fondo a che cosa ci riferiamo con il termine Render Network, non dobbiamo fare altro che capire che si tratta di un ecosistema che è sempre in costante evoluzione e questo perché di fatto il processo di governance è sempre efficiente e funzionale.

“La migrazione da RNDR (ERC-20) a RENDER, che rientra invece sotto la categoria degli SPL (lo standard per i token su Solana), verrà gestita in modo automatico da un portale. La proposta analizza nel dettaglio come avverrà la distribuzione delle emissioni di RENDER sul network, specificando come queste verranno suddivise tra i diversi partecipanti alla rete: proprietari dei nodi, partner, creator e fornitori di liquidità” spiegano sempre gli esperti del settore che poi aggiungono: “Questo aggiornamento, se approvato, sarà una svolta per la roadmap di Render e consentirà alla rete di supportare una gamma più ampia di applicazioni e servizi. L’obiettivo finale è infatti quello di consentire alla rete di gestire una più ampia gamma di carichi di lavoro, che soddisfino le esigenze di una nuova frontiera di contenuti, in particolare quelli prodotti dall’intelligenza artificiale”.

A questo punto, possiamo porci una nuova domanda: ovvero quali problemi effettivamente risolve il Rndr Token? E’ interessante sapere che questo sistema non fa altro che consentire a tutti gli utenti di potere condividere in modo facile quella che è la potenza della GPU  o per lo meno di quella che non viene utilizzata, infatti il sistema in se non fa altro che eliminare quelle che sono le barriere tecniche che vengono associate ai sistema computazionali di rete, poi è il sistema stesso a mettere in contatto gli utenti che vogliono appunto fare i lavoro di rendering con persone che hanno delle GPU inattive. Un sistema che di fatto fa in modo che gli utenti stessi interessati possano risparmiare del tempo e anche del denaro.

E non finisce qua: è giusto sottolineare come negli ultimi anni il mercato della creazione digitale si è ingrandito e questa crescita ha portato ad una maggiore domanda di quelli che sono i servizi di rendering, con il sistema di Rndr Token non si fa altro che offrire un vero e proprio sistema decentralizzato in grado di tracciare e gestire quelli che sono i lavori di rendering, la piattaforma è in grado di aiutare a fornire una efficienza maggiore in quello che è il settore dei giochi, dei media, della realtà aumentata, della realtà virtuale e anche della medicina e dell’industria.

Per finire, grazie a questo sistema si riesce anche a sopperire a quella che da sempre è una grande preoccupazione delle industrie, ovvero la mancanza di risorse e infatti Rndr Token non fa altro che sfruttare la rete di distribuzione per potere creare un insieme di rendering GPU decentralizzato, una potenza che in modo immediato non fa altro che essere disponibile per chiunque partecipa alla rete.

Ma quindi quali sono i vantaggi di Rndr Token? Gli esperti del settore non hanno dubbi a spiegare: “

Ci sono molti vantaggi ottenuti quando ti iscrivi alla rete Render Token. Il protocollo consente a chiunque disponga di una GPU moderna di contribuire con la propria potenza di rendering in cambio di token. Gli utenti abituali guadagnano profitti in modo sicuro e semplificato e la clientela può risparmiare sui costi di investimento dell’hardware. In questo modo, Render Token (RNDR) colma il divario tra domanda e offerta di GPU”. Tra questi:

  1. Scalabilità: il requisito principale del sistema è quello di riuscire a sviluppare una rete scalabile che sia in grado di espandersi e di soddisfare le richieste di chiunque in modo diretto e lineare. Il protocollo che ci sta all’interno non fa altro che sfruttare quella che è la tecnologia blockchain per potere dare una giusta alternativa che al tempo stesso dia potente e capace sul mercato.
  2. Opzioni: in questo caso gli utenti del token hanno tante opzioni e possono creare degli ambienti che siano più potenti e robusti, senza contare il fatto che la rete da loro la possibilità anche di realizzare dei paesaggi più coinvolgenti.
  3. Gestione dei diritti digitali: Per finire, un terzo vantaggio è quello di rendere i sistemi di gestione digitali, infatti al momento non esiste un luogo vero e proprio per l’archiviazione che sia accettato a livello globale e accessibile a tutti i realizzatori di contenuti.

Insomma per capirci bene Rndr Token non fa altro che sfruttare quella che è  la tecnologia della blockchain per potere dare la garanzia che tutti i diritti di autore vengano in qualche modo protetti e poi il sistema è anche in grado di potere registrare il momento in cui si accede alle opere stesse, cosi da dare la possibilità a tutti gli utenti di controllare la realizzazione di quello che stanno creando.

Per concludere, ci poniamo una nuova domanda sempre importante: in che modo è possibile acquistare i token di rendering? Al momento questo sistema è disponibile su diversi canali, che sono:

Kraken: Fondata nel 2011, al momento pare essere uno dei nomi più importanti del settore grazie ai 9,000,000 di utenti e oltre 207 miliardi di dollari di volume di scambi trimestrali. Al momento questo scambio è possibile in oltre 190 Paesi tra cui: Australia, Canada, Europa.

Una cosa è certa, al momento per chi fosse interessato ad un investimento, Rndr Token pare essere la migliore criptovaluta presente sul mercato anche rispetto ai lunghi periodi di tempo, grazie al suo sistema è anche abbastanza protetta  da quelle che sono le minacce online.

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Argia Renda
Sono giornalista pubblicista dal 2019, ma la mia passione per il mondo della scrittura e del giornalismo nasce fin da quando ero bambina. Collaboro con testate giornalistiche online fin da quando ancora ero una semplice studentessa di Liceo. Una passione che mi ha sempre accompagnato e che ho ancora oggi la fortuna di potere chiamare lavoro. Sono una persona risoluta, positiva, capace di gestire situazioni di stress e abituata a lavorare in squadra, anche se da anni il mio lavoro è stare davanti ad un computer per molte ore. Adoro scrivere su diversi e svariati argomenti, negli anni ho toccato davvero tanti colori di cronaca. Sono soprattutto una persona curiosa, desiderosa di migliorare, imparare, innovare e sperimentare.