Cos’è il tasso di riferimento? È quel valore di riferimento o interesse impostato da una fonte ufficiale come ad esempio una banca. Questo tasso viene utilizzato come indicatore per poter erogare finanziamenti, prestiti e mutui, o come interessi da restituire a una società di investimento per prodotti finanziari come ad esempio obbligazioni.
Il tasso di riferimento però può essere fissato non solo da banche ma da molteplici enti come ad esempio fanno le banche centrali mondiali, società di investimento internazionali e molte altre istituzioni. Il valore è spesso però condizionato da fattori esterni come ad esempio guerre, inflazione, crisi economiche o fattori che possano condizionare gli eventi del mercato mondiale.
Un interesse di riferimento ufficiale ad esempio fissato da una banca come la BCE condizionano le economie dei paesi che fanno riferimento proprio a quella istituzione.
Ne condizionano ad esempio l’erogazione dei mutui rendendoli più favorevoli o più costosi, possono condizionare anche i risparmi dei popoli che magari hanno una buona propensione al risparmio, quindi di conseguenza potranno spingere i risparmiatori a mantenere i propri soldi ad esempio su un conto corrente o un conto deposito, piuttosto che magari spenderli per comprare beni e servizi, o far fronte a spese non previste.
Possono anche rendere la rata dei mutui più pesante in caso di forte inflazione, oppure alleggerirla in caso di inflazione stabile e bassa.
Ad esempio in caso di oscillazioni più o meno importanti, anche le imprese avranno facilità o difficoltà d’ accesso a prestiti e mutui per le innovazioni tecnologiche utili a rendere più efficiente la produzione, o per pagare stipendi ai propri dipendenti e fornitori.
Questi tassi di interesse hanno un forte potere di condizionare le economie anche mondiali, si pensi ad esempio ad uno Stato che vuole finanziarsi vendendo sul mercato i propri titoli di stato, i quali se non offrono interessi appetibili le loro aste potrebbero andare deserte entrando in una spirale infernale di crisi dalla quale potrebbe portare quella nazione al default economico.
Qual è l’importanza economica del tasso di riferimento?
Come accennato precedentemente il tasso di riferimento e fondamentale per far funzionare i mercati finanziari e le economie dei paesi mondiali.
È utile anche per gestire la politica monetaria perche sono in grado di influenzare il costo del denaro che come spiegato nell’esempio precedente influenzano i comportamenti dei popoli o sul risparmio o sulla spesa nell’economia di quel determinato paese.
Tuttavia, la politica del tasso di riferimento è molto significativa se riguarda alcuni punti chiave importanti tra cui politica monetaria, costo del denaro, mercati finanziari, spese dei consumatori e investimenti aziendali, cambiamenti valutari.
Per la politica monetaria di uno stato o un continente come ad esempio l’Europa, la BCE utilizza questo strumento “principale” per regolare o implementare la circolazione monetaria. Lo fa modificando appunto l’interesse di riferimento influenzando in maniera diretta o indiretta le attività economiche di quel determinato paese o Stato condizionando l’offerta di denaro e relativi tassi di prestito per stimolare la spesa e/o investimenti quando la spinta economica ad esempio non è forte.
Diversamente se l’inflazione dovesse superare una certa soglia psicologica generando inflazione elevata, le banche centrale potrebbero aumentare il costo del denaro rallentando la spesa e arginare cosi l’aumento eccessivo dei prezzi, tenendo sotto controllo i valori di un certo paniere di beni, sperando che possano rientrare nei limiti considerati normali per l’economia.
Nel continente Europeo l’inflazione stabilita non deve superare il 2% attualmente, per non creare squilibri nei bilanci degli stati membri.
Ma perché influenza cosi molto anche il costo del denaro il tasso di interesse?
Il tasso di riferimento o tasso di interesse impatta in maniera decisa sul costo del denaro per molteplici ragioni, ad esempio è in grado di stabilire gli interessi, perché stabilisce quanto denaro un mutuatario ad esempio dovrà restituire per l’uso che farà di quel denaro preso in prestito, di conseguenza possiamo sintetizzare che quando si prende in prestito del denaro questo ha un costo fissato appunto dal tasso di riferimento di quel momento.
Quindi un tasso di interesse alto peserà parecchio sulla rata da restituire, un tasso di riferimento basso impatterà in maniera minore sulla rata, rendendola più leggera da restituire.
Però non solo è in grado di determinare gli interessi ma influenza anche i rendimenti sugli investimenti. Se un investimento sicuro, diciamo a basso rischio offre un Roi sul capitale investito basso, le persone potrebbero essere non interessate a lasciare i propri soldi su quel tipo di proposta. Diversamente invece se il Roi è appetibile potrebbero essere spinte a cercare quel tipo di prodotto, piuttosto che puntare su qualcosa di più rischioso per ottenere un rendimento maggiormente significativo.
Siccome il tasso di riferimento e parte integrante del tasso di interesse, ha il potere di influenzare in maniera indiretta o diretta la modalità di spesa e investimenti.
Per esempio se un’azienda o un’impresa decide di investire su nuovi macchinari più efficienti per stare al passo con la concorrenza o addirittura innovarsi per stare avanti ai suoi competitor o investire in progetti di un certo spessore, e valuta di rivolgersi a una banca per avere quel denaro che le serve, in base a quanto le costerà potrebbe valutare se indebitarsi oppure no, spingendo sempre più in là il momento dell’innovazione, o addirittura ad anticiparlo.
Semplificando l’esempio, tassi di riferimento e interessi bassi incoraggiano finanziamenti, tassi di riferimento alti rendono più costoso l’indebitamento e di conseguenza scoraggiano prestiti e mutui.
Questo strumento fondamentale viene sfruttato dalle Banche Centrali degli Stati membri ( ad esempio gli stati europei ) per regolare le attività e decisioni economiche dello Stato e del popolo al quale appartiene.
I tassi di riferimento influenzano i mercati finanziari?
Certo che si ovviamente! Sono capaci di influenzare i rendimenti dei titoli di stato per esempio. I tassi di riferimento di un certo asset finanziario come ad esempio i titoli di stato, sono proporzionalmente inversi al rendimento. Ad esempio se l’interesse offerto diminuisce il prezzo dell’asset nel quale si vuole investire aumenta, rendendo cosi più appetibile l’investimento. Al contrario invece se il tasso di riferimento aumenta il prezzo di quell’asset finanziario tende a diminuire.
Oltre a questo, condizionano anche i prestiti bancari, mutui perchè hanno la capacità di ridurre o aumentare in maniera positiva o negativa la domanda e l’offerta.
Condiziona anche i consumatori, perche spesso si tende a prendere in prestito soldi che non si hanno al momento disponibili per affrontare magari una spesa imprevista, rivolgendosi così a finanziamenti. Anche in questo caso accade che il consumatore è più incentivato all’indebitamento se la restituzione in rate mensili è favorevole, al contrario i consumatori potrebbero essere dissuasi dall’indebitarsi in caso la rata del prestito risulti sfavorevole, riducendo cosi la domanda di beni e servizi.
Può condizionare anche il sentiment del mercato una modifica sostanziale del tasso di riferimento?
Anche in questo caso la risposta e sì!
Ad esempio il sentiment del mercato economico finanziario, e condizionato dalle decisioni prese dalle Banche Centrali, nel senso che, un abbassamento del costo del denaro viene interpretato come un positivo segnale economico, al contrario viene condizionato in maniera negativa o preoccupante a causa di una eccessiva inflazione.
Riassumendo gli investitori di tutto il mondo seguono come una guida questo strumento principale per orientare i propri investimenti. Invece i consumatori in base alle scelte messe in atto dalla politica monetaria saranno più o meno orientati a indebitarsi aiutando cosi l’economia, oppure a rimandare a momenti migliori futuri le proprie spese.
Nonostante ciò, dobbiamo ricordare anche che oltre a condizionare tutto ciò sopra illustrato il tasso di riferimento influenza anche il cambio valutario. Ad esempio se un paese offre un tasso di riferimento più elevato rispetto al resto del mondo, ha la capacità di attrarre ingenti flussi di capitale nella valuta di quel paese, questo può influenzare la competitività economica col resto del mondo.
Nel complesso i tassi di riferimento sono in grado di plasmare e determinare l’andamento economico, le decisioni di spesa e di investimento e del risparmio di consumatori e imprese di quel dato paese. La gestione da parte delle Banche Centrali è fondamentale per mantenere in equilibrio l’economia e la finanza mondiale.
Che ruolo ha nel tradig il tasso di riferimento?
Anche nel trading può assumere un significato più o meno importante, secondo al mercato di riferimento preso in esame.
Ad esempio il tasso di riferimento su asset come i bond, futures, o sulle opzioni sono fondamentali. Possono far riferimento a tassi di interessi a medio e lungo termine condizionandone cosi la domanda o l’offerta di questi strumenti finanziari.
Nel forex trading ad esempio è molto importante, perché viene stabilito dalla BCE, impedendo quindi anche manipolazioni del cambio valutario.
Nel trading azionario esistono gli indici di riferimento di mercato come ad esempio S&P 500 o il FTSE 100 dove fungono da indicatori per misurare le prestazioni generali del comparto azionario.
Molto importante anche ricordare che svolge un ruolo importantissimo anche nelle quotazioni delle materie prime richieste dai paesi per le loro economie come ad esempio il petrolio, l’oro, l’argento e tutti i metalli preziosi. Questi prezzi vengono stabiliti nell’indice LME alla borsa di Londra.
In conclusione possiamo dire che i tassi di riferimento vengono utilizzati in tutto il mondo per regolare le economie mondiali, condizionare il comportamento dei consumatori e tenere a bada l’inflazione. Sono degli ottimi indicatori utilizzati per valutare investimenti in valuta estera o su strumenti finanziari.
I tassi di riferimento spaziano dal tasso di cambio, agli indici finanziari e alle materie prime e forniscono anche agli operatori finanziari una guida da seguire su come prendere le proprie decisioni e affrontare o gestire al meglio i rischi che ne derivano dal trading. Plasmano comportamenti e dinamiche economiche globali.
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